Buffon sulla Nazionale – Il numero uno del Parma, Gigi Buffon, è tornato a parlare del suo rapporto con la nazionale e su quello che era il suo sogno di prendere parte ai prossimi mondiali che si disputeranno in Qatar negli ultimi mesi del 2022. Un sogno che, com’è facile intuire, resterà tale visto che gli Azzurri non sono riusciti a strappare il pass necessario per partecipare alle fasi finali del torneo.
L’ex portiere della Nazionale italiana lo ha fatto in un’intervista su La Stampa, nella quale ha parlato anche di quelli che secondo lui sono i problemi del calcio in Italia. Il primo pensiero del portiere protagonista con il suo Parma in Serie B è sul sogno di tornare a vestire un giorno la maglia azzurra: “Se l’Italia si fosse qualificata, non credo sarei stato convocato. La meritocrazia è dalla mia parte, ma ci sono altri discorsi a cui dare precedenza e rispetto: considerate le scelte degli ultimi anni, è giusto così».
Su Mancini: «E’ stato l’artefice principale del rinascimento vissuto con l’Europeo, ma dopo una batosta così qualche responsabilità ce l’ha anche lui. C’è modo e modo di uscire, se perdi ai rigori con il Portogallo nessuno può rimproverati, dopo la caduta con la Macedonia del Nord ripartire è più duro: alle prime difficoltà potrebbero tornare i fantasmi, riaffiorare i capi di imputazione. Diciamo che l’equilibrio è sottile».
Buffon sulla Nazionale, ma non solo: il bilancio della stagione al Parma
Il portiere non si è limitato a dire la sua sulla Nazionale e su quello che sarà il duro lavoro di Roberto Mancini dopo la mancata qualificazione ai mondiali in Qatar. Buffon ha fatto anche un bilancio della sua stagione al Parma: “Un po’ di incazzature perché le cose non sono andate come pensavamo: diciamo che è stato un anno utile per prendere la mira. E poi conferme che cercavo, perché ho fatto cose pregevoli. Divertiamo. Emozioni forti. Avversari e stadi inediti come Terni, Cittadella, Cosenza. Alla fine tra A e B non c’è così tanta sofferenza”.
L’ultimo pensiero va sulla corsa Scudetto: «Assistiamo a un campionato sui generis, di solito una squadra domina e altre la infastidiscono: quella che sembrava dominare era l’Inter, ma poi ha avuto diversi passaggi a vuoto, s’è rilanciata vincendo a Torino e adesso la rivedo favorita».