Cessione Atalanta – Continua a piovere sul bagnato per l’Atalanta. Nei giorni scorsi, infatti, è arrivata la seconda sconfitta consecutiva che ha spento i sogni di conquistare un piazzamento in zona Champions League con annesso infortunio di Rafael Toloi. Oggi, invece, va registrato il possibile addio da parte di Stephen Pagliuca (a capo della cordata che a febbraio ha rilevato il 55% delle quote societarie della Dea).
L’imprenditore, infatti, ha messo gli occhi sul Chelsea che Roman Abramovich è stato costretto a vendere. Un interesse concreto, come confermato da Sky News, che lo ha spinto a prendere la decisione di vendere le quote dei nerazzurri di cui è in possesso. Una mazzata per la Dea, che proprio grazie ai fondi messi a disposizione dai nuovi investitori auspicava di poter fare il passo successivo e diventare ancora più competitiva ad alti livelli.
Ora resta da vedere cosa accadrà. I tempi si preannunciano stretti: i termini per presentare un’offerta scadono il 18 aprile e di recente Pagliuca si è recato in Inghilterra per assistere alla gara tra il Southampton ed il Chelsea (vinta 6-0 dagli uomini di Thomas Tuchel) e parlare con alcuni funzionari del club con i quali ha fatto il punto della situazione. Con lui, pure il presidente della NBA Larry Tenenbaum.
Cessione Atalanta, Pagliuca vuole il Chelsea
Pagliuca ha poi rilasciato una serie di dichiarazioni che hanno creato una certa apprensione nell’ambiente nerazzurro. “Nei prossimi giorni formuleremo un’offerta sostanziale e credibile che prevediamo soddisferà i rispettivi requisiti e regolamenti della Premier League, del governo del Regno Unito e della UEFA e ci impegniamo a onorare il nostro impegno per la credibilità e la buona tutela del Chelsea Football Club sin dal primo giorno”.
Parole che fanno seguito ai deludenti risultati conseguiti nelle ultime settimane dal club, che proverà a rifarsi giovedì in occasione della gara di ritorno dei quarti di finale di Europa League contro il Lipsia. Una sfida che potrebbe determinare il futuro di Luis Muriel (rimasto ben distante dai picchi qualitativi toccati nella scorsa stagione) e di Duvan Zapata (fermato da tanti infortuni).