Cessione Griezmann – Venderlo sì, ma soltanto alle proprie condizioni. Al punto che, alla fine, potrebbe anche tenerlo in rosa e destinarlo alla panchina. Il Barcellona, alle prese con un’intensa campagna di epurazione dei (tanti) giocatori esclusi dal nuovo progetto tecnico, ha le idee chiare su Antoine Griezmann. E oggi, ai club interessati a lui, ha voluto lanciare un messaggio chiaro ed inequivocabile: “50 milioni, altrimenti resta con noi”.
Un prezzo sì inferiore a quello che i catalani avevano pagato per averlo due anni fa (100) ma tuttora alla portata di ben poche squadre. Le quali, analizzando le trattative attualmente in corso, sono al lavoro su ben altri obiettivi. Il Manchester City, ad esempio, ha messo nel mirino Harry Kane che in questi giorni non si è presentato al raduno del Tottenham in modo tale da forzare la sua cessione.
Il Chelsea, invece, vuole Romelu Lukaku e a breve presenterà un’altra offerta superiore ai 110 milioni già proposti all’Inter. Il Psg è alla finestra, in attesa di definire il futuro di Kylian Mbappé. E la Juventus? Ci potrebbe pensare come sostituto di Cristiano Ronaldo visto che la sua permanenza a Torino è tutt’altro che certa. L’accoppiata con Paulo Dybala, sulla carta, intriga molto ed infatti la dirigenza sta valutando il suo nome insieme a quello di Mauro Icardi in caso di addio dell’asso portoghese.
Cessione Griezmann, la Juve ci pensa per il dopo Ronaldo
Il francese restare in Catalogna significherebbe vivere una stagione da comprimario, alla luce degli arrivi di Memphis Depay e Sergio Aguero. Nei giorni scorsi si era parlato di un possibile scambio con l’Atletico Madrid. L’accordo prevedeva il passaggio di Saul Niguez in blaugrana ed il ritorno di Grizou alla corte del Cholo Simeone.
I contatti sono proseguiti ma la fumata bianca è destinata a non arrivare mai, come confermato dal presidente dei biancorossi Enrique Cerezo (“non credo che i tifosi possano perdonarlo nel caso di un ritorno). Rimane quindi un rebus il futuro di Griezmann, reduce da un Europeo concluso in maniera deludente e licenziato dalla Konami dal suo ruolo di ambasciatore del gioco Yu-Gi-Oh! a causa di alcuni video razzisti. Una stella cadente, in attesa di una rinascita. Dove avverrà, ancora, non lo sa nessuno.