Commisso su Vlahovic – Il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, ha finalmente rotto il silenzio e ha detto la sua sull’affare Vlahovic e su tutto quello che ne è conseguito. Il numero uno viola, nel corso di un’intervista ai canali ufficiali della Fiorentina, non ha usato mezze parole e si è scagliato contro tutto e tutti.
Al centro della chiacchierata la questione Vlahovic che Commisso ha spiegato così: “La vicenda Vlahovic è stata una cosa complicatissima. Una volta Vlahovic si arruffianava i tifosi. Io ero tornato a fine novembre per cercare di chiudere questo contratto. I procuratori sono stati disonesti e bugiardi. Abbiamo discusso, c’era stato un incontro buono. Io aspettavo risposte da lui. Il giorno dopo, invece di avvicinarsi alle cose che ci eravamo detti nei mesi precedenti con i dirigenti, ci hanno dato una grande sorpresa. Il contratto di Dusan di 4-5 milioni netti non è più abbastanza, vuole 8 milioni netti all’anno”.
Commisso punta il dito quindi contro i procuratori: “Loro forse avevano già un accordo con la Juve. Barone e Pradè sono andati in Inghilterra a trattare con molte squadre lì. Ogni volta che arrivava un’offerta Dusan e i procuratori dicevano no. Forse avevano questo accordo, di rimanere fino a giugno e poi vedere come rovinare la Fiorentina. Andando via a zero e prendendo più soldi, come sta succedendo ad esempio con Insigne, Dybala, Mbappé e Kessié. Sulla pelle della Fiorentina”.
Commisso su Vlahovic, ma non solo: tutta l’amarezza del presidente
Commisso non si ferma solo sull’entourage di Vlahovic. Il presidente, a suo dire, è rimasto amareggiato dalla reazione della città di Firenze e dei tifosi viola: “Sono molto amareggiato e deluso, mi devo fermare per riflettere. Pensavo di aver già dimostrato con i miei comportamenti quali sono i miei principi e i miei valori. A Firenze ho messo da subito tutta la mia energia nei confronti della Fiorentina. E anche quando Firenze ha avuto bisogno di aiuto non mi sono tirato indietro, aiutando gli ospedali. Gli insulti e le offese non sono giusti e non posso accettarli, mi lasciano pensieroso sul futuro e sulle scelte che ho fatto”.
“Si vedevano striscioni pro Rocco ovunque, poi più nulla, un segnale di grande delusioni. Alcuni gradiscono i miei soldi, non la mia presenza a Firenze. Su questa situazione dovrò fare un’analisi molto approfondita e prendere decisioni chiare, soprattutto nei confronti dei tifosi e di chi mi rispetta”. Parole destinate ad accendere nuove polemiche.