Dichiarazioni Mourinho – Passata una settimana dal successo in Conference League contro il Feyenoord, Jose Mourinho ha tirato le somme sulla sua prima stagione alla Roma. La qualificazione in Europa League e la coppa della Conference che brilla in bacheca sono solo i primi passi perché lo Special One vuole ancora stupire.
In un’intervista rilasciata al quotidiano portoghese Record, Mourinho non ha seppellito l’ascia da guerra, anzi l’ha subito scagliata contro chi non credeva in lui: “Per alcuni Einstein delle tv portoghesi, la nostra stagione è stata pessima, ma per me che sono molto esigente con me stesso, è stata fantastica, perché non avevamo le capacità per fare meglio“.
Tolto il sassolino dalla scarpa, l’allenatore lusitano è passata agli elogi, in particolare sul GM Tiago Pinto: “E poi c’è tutto un lavoro che si fa internamente per migliorare il club, cosa che da fuori non si vede. Per questo dico: grande Tiago Pinto. È il mio compagno, socio, tutti i giorni, un grande direttore e, oggi, un grande amico. Capisco ancora di più perché il Benfica quest’anno non abbia vinto“.
Dichiarazioni Mourinho: “La Serie A è in crescita”
I primi traguardi tagliati da Mourinho sulla panchina della Roma sono stati importanti, specialmente con tutte le difficoltà incontrate nell’ultimo campionato di A. Lo Special One ha trovato una Serie A in salute e in costante crescita: “È un campionato in crescita. Le società di metà classifica hanno qualità di gioco e le partite diventano difficili. Squadre come Hellas Verona, Torino, Bologna o Sassuolo, senza la pressione per la lotta all’Europa o per la salvezza, fanno la differenza. Vogliono giocare e vincere, non ci sono partite semplici. Sono contento di essere tornato in Serie A“.
Sulla vittoria in Conference League, Mourinho la mette sullo stesso piano delle altre competizioni europee vinte con Porto, Inter e Manchester Utd: “La vittoria della Conference League da parte della Roma la colloco allo stesso piano di una vittoria della altre competizioni europee perché ha regalato emozioni forti, indipendentemente dalla grandezza della competizione. Con il Porto, per esempio nessuno si aspettava le vittorie europee, così come con l’Inter. E ancor meno con la Roma“.