Abbiamo intervistato in esclusiva Marco Amelia, ex portiere di numerose squadre italiane come Palermo, Genoa e Milan e campione del mondo con la Nazionale nel 2006. L’attuale allenatore del Frosinone Under-18 ha risposto ad alcune nostre domande, in particolare sul momento attuale dei rossoneri, su cosa significa il ritorno di Ibrahimovic, sui nuovi acquisti, sulle qualità da estremo difensore di Maignan e non solo.
Dentro la crisi Milan: cosa sta mancando alla squadra di Pioli?
“Al Milan sta mancando qualche risultato decisamente alla sua portata, ma che invece non è riuscito a portare a casa. Credo però che la rosa abbia cambiato tanti giocatori in estate ed è normale che potesse incappare in queste situazioni. Oggi l’obiettivo della squadra di Pioli è trovare un’identità vera e propria con tutti i nuovi per poter essere protagonista del campionato e ha tutte le possibilità per riuscirci”.
Il ritorno di Ibra in società può essere la svolta?
“Il ritorno di Ibra è sempre una svolta, perché lui è un valore aggiunto in tutti gli ambienti che frequenta. La sua presenza è sicuramente di grande supporto, l’abbiamo visto da calciatore quando è arrivato la prima volta e quando è tornato. Io ho vissuto in prima persona la sua prima esperienza al Milan e ho visto quanto riesce a incidere sull’ambiente e sono fortemente convinto che lo farà anche oggi come dirigente”.
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Quale giocatore tra i nuovi arrivati al Milan l’ha impressionata di più?
“Io conoscevo Loftus-Cheek e sapevo che avrebbe fatto delle grandi cose, ma secondo me tra i nuovi arrivati Pulisic è stato un valore aggiunto per questa squadra, è stato molto importante e determinante nella maggior parte delle partite e ha confermato il suo talento”.
Maignan tra i portieri migliori al mondo: quale dettaglio fa la differenza nel suo successo?
“L’atteggiamento che ha nel trasmettere sicurezza e confidenza ai compagni e all’ambiente, ma anche il fatto di farsi trovare sempre pronto, perché spesso quando giochi nel Milan rischi di avere occasioni contro una o due volte a partita e non è facile essere sempre preparati in quei momenti”.
C’è un portiere italiano in cui si rivede?
“Non ci ho mai pensato in realtà, perché sono cresciuto da giovane seguendo un portiere come Peruzzi e mi dicevano sempre che somigliavo a lui, ma non ho mai immaginato chi potesse somigliare a me. Posso dire però che io credo molto in Carnesecchi, secondo me è uno di quei portieri che può diventare tra i migliori”.
Stasera il Milan giocherà una partita da dentro o fuori in Champions League: se i rossoneri fossero eliminati dalle coppe avrebbero un vantaggio in campionato o è sempre meglio restare in Europa?
“Secondo me è sempre meglio rimanere dentro le competizioni europee, perché all’inizio della stagione si parte sapendo di dover lottare su più fronti. A mio avviso per un gruppo di giocatori che gioca ogni tre giorni uscire dalle coppe e giocare una volta a settimana non è la stessa cosa. Di solito si pensa che questo aiuti, però i calciatori importanti sono abituati a giocare ogni tre giorni. Giocare le coppe ti aiuta sempre, anche per affrontare il campionato”.
Si ringrazia la disponibilità di Marco Amelia per la realizzazione dell’intervista.
