Futuro Belotti – Il modo migliore per rispondere alle critiche lanciate dal suo stesso allenatore (“fuori casa è inesistente”) e far brillare la propria stella, in vista della prossima sessione del mercato. Andrea Belotti ieri sera si è rivelato ancora una volta determinante per le sorti del Torino, tornato alla vittoria dopo oltre due mesi.
Il suo gol su rigore, infatti, ha consentito ai granata di battere la Salernitana e mettersi così alle spalle il periodo negativo vissuto nelle ultime settimane. Un’iniezione di fiducia importante per lo stesso Gallo, impegnato in queste settimane a valutare il proprio futuro dopo aver rifiutato tutte le proposte ricevute dal club riguardanti il rinnovo del contratto (in scadenza a giugno).
Il presidente Urbano Cairo, per convincerlo a restare, ha messo sul piatto una proposta da 4 milioni l’anno (tra parte fissa e bonus). Un bel salto per il calciatore, che al momento ne percepisce 2.2, ma non sufficiente per produrre la fumata bianca tanto auspicata dai tifosi. Sulle sue tracce ci sono diverse società tuttavia non è da escludere che Belotti, alla fine, decida di proseguire la propria esperienza alla corte di Ivan Juric.
Futuro Belotti, possibile il rinnovo del contratto
Uno scenario confermato dallo stesso allenatore del Torino. “Il prossimo anno mi piacerebbe averlo con me. Credo che nelle ultime stagioni si allenava poco ed era poco convinto del modo di giocare; anche lui però doveva metterci del suo. Quest’anno ha avuto due infortuni pesanti, ma il Gallo è forte. Lui vuole finire questa stagione e poi valutare ogni situazione. Non si è promesso a nessuno”.
Ora lo attendono due mesi da vivere al meglio, con l’obiettivo di far tornare la squadra nella parte sinistra della classifica. Poi, concluso il campionato, le parti si siederanno intorno ad un tavolo per fare il punto della situazione e capire se esistono le condizioni per andare avanti insieme. Il Milan (che deve capire che fare con Zlatan Ibrahimovic) e l’Atalanta, che in queste settimane valuterà il futuro di Duvan Zapata e Luis Muriel, osservano.
