Futuro Koulibaly – In casa Napoli, con l’avvicinarsi della sessione stiva del mercato, si torna a parlare del futuro di Kalidou Koulibaly. A differenza degli altri anni, in cui il centrale senegalese era stato a un passo dall’addio, c’è però molto ottimismo sulla sua permanenza in Campania anche il prossimo anno.
Il numero 26 del Napoli continua a essere uno dei difensori più corteggiati dai club di mezza Europa, soprattutto da Manchester City e Liverpool. Il club di Guardiola, stando alle parole della Gazzetta dello Sport, potrebbe bussare alla porta di De Laurentiis per convincerlo a cedere quello che, con la partenza di Insigne al Toronto, è destinato a diventare il capitan futuro degli azzurri.
Se in passato il presidente aveva aperto a una possibile partenza di Koulibaly, quest’anno la musica sembra essere cambiata definitivamente. De Laurentiis lo ritiene un pilastro fondamentale per le fortune future del club ed è molto più ipotizzabile che possa essere qualcun altro il possibile sacrificato sul mercato estivo: un nome fra tutti Fabian Ruiz.
Futuro Koulibaly: c’è il nodo rinnovo da superare
Il primo passo per la riconferma di Kalidou Koulibaly, in vista della prossima stagione, è il rinnovo del contratto in scadenza nel 2023. Al momento non si è ancora trovato l’accordo per il prolungamento, ma De Laurentiis, nel corso delle recente dichiarazioni, si è detto molto ottimista in merito. L’incontro tra le due parti potrebbe quindi arrivare nelle prossime settimane visto che adesso il Napoli è ancora in corsa per lo scudetto.
La volontà del giocatore è quella di proseguire la sua esperienza al Napoli e il club sembra disposto a ritoccare l’ingaggio percepito attualmente (che si aggira intorno ai 6 milioni di euro netti) per arrivare alla fumata bianca. La situazione potrebbe però cambiare se qualche top club della Premier League (Manchester City in testa) si dovesse presentare con una maxi offerta per il centrale senegalese. Al momento però l’impressione è che il matrimonio sembra destinato a durare ancora a lungo.