E’ scoppiata la Gnontomania dopo un’ottima prestazione del giovane attaccante con la maglia della Nazionale. Un ottimo scampolo di partita contro la Germania, condito da un assist per il momentaneo gol del vantaggio azzurro. Fine. Eppure Gnonto vale già 20 milioni di euro e ha catturato l’attenzione di mezza Serie A.
Prime pagine, copertine e futuro da top player dopo un’ottima partita: è questo ciò che dovremmo evitare per non distruggere il calcio italiano ai nastri di partenza. E’ questo ciò che non dovremmo far per far crescere serenamente i giovani e non caricarli di troppe pressioni. Gnonto vale già 20 milioni? Assurdità imbarazzante.
Non si tratta di giudicare le caratteristiche tecniche del giocatore (classe 2003), si tratta di tutelarne la crescita per il bene del ragazzo e per il potenziale futuro della Nazionale e del calcio italiano. Se ci esaltiamo dopo un assist, o crediamo di aver trovato il nuovo centravanti del futuro (Scamacca) dopo una-due ottime partite, il problema del nostro tracollo parte dalle fondamenta.
Gnonto e Scamacca, esaltarsi per il nulla: tempo al tempo
Caricare di pressioni i giovani, attribuirgli valutazioni faraoniche dopo 20 minuti in Serie A, o dopo mezza presenza in Nazionale maggiore, è il primo passo verso il declino assoluto. Gnonto, Scamacca e tutti i giovani azzurri di grande prospettiva, hanno e avranno bisogno di calma, di serenità e dovranno commettere degli sbagli per poter crescere migliorarsi. Step: passo dopo passo e tempo al tempo. Smettiamola di idolatrare i giovani dopo mezza presenza in Serie A. Basta!