Infortunio Chiesa – Blindata la qualificazione alla prossima edizione della Champions League, ora alla Juventus non resta altro che provare a vincere la Coppa Italia. La data segnata in rosso nel calendario è l’11 maggio: a partire dal giorno successivo il club inizierà a riflettere, in maniera concreta, in vista della prossima sessione del mercato.
Una sessione che si preannuncia intensa, alla luce dei tanti giocatori che potrebbero lasciare la compagnia oltre a Paulo Dybala (per il quale l’Inter risulta essere in pole position). Alvaro Morata, ad esempio, resterebbe volentieri a Torino ma il suo destino verrà deciso nel corso del prossimo meeting tra i bianconeri e l’Atletico Madrid: i Colchoneros, infatti, continuano a chiedere 35 milioni per l’acquisto a titolo definitivo della punta mentre la Vecchia Signora non vorrebbero superare quota 15 milioni.
In bilico pure Moise Kean, autore fin qui di una stagione in chiaroscuro (5 gol in 29 apparizioni in campionato). Il reparto offensivo, quindi, ripartirà da Dusan Vlahovic e da Federico Chiesa attualmente fermo ai box a causa del grave infortunio rimediato il 9 gennaio nel corso della sfida vinta ai danni della Roma. A fare il punto della situazione in merito alle sue condizioni ci ha pensato oggi la Gazzetta dello Sport.
Infortunio Chiesa, cambiano i tempi di recupero
Stando a quanto riportato dal quotidiano, il programma di riabilitazione prosegue come previsto dallo staff medico ed è più che probabile che il calciatore (che ha riportato la rottura del crociato anteriore del ginocchio sinistro) prenda parte sin dall’inizio alla preparazione estiva. Ulteriori aggiornamenti sono attesi nelle prossime settimane ma intanto le sensazioni del club a riguardo sono positive.
Chiesa, prima dell’infortunio, ha messo a segno 4 gol ed altrettanti assist in 18 presenze di cui 14 in Serie A e 4 in Champions League. Ora la Juventus lo aspetta, ma senza fretta: accelerare i tempi (anche alla luce della mancata qualificazione ai Mondiali dell’Italia) è inutile. Chiesa rientrerà a giocare in campionato soltanto quando dimostrerà di essere guarito al 100%.