Intervista Djuricic – Filp Djuricic, trequartista della Sampdoria, è uno degli uomini che ha avuto il miglior rendimento da quando è tornato in blucerchiato ed è un calciatore in grado di accendere la luce grazie alla sua enorme qualità che ha messo in mostra in particolar modo con la maglia del Sassuolo, squadra con cui ha ottenuto picchi di rendimento molto alti.
Dopo un problema fisico che lo ha tenuto fermo a lungo, Djuricic ha scelto la Sampdoria per rilanciarsi ed in un’intervista al Secolo XIX ha parlato del suo futuro: “Mi hanno chiesto se voglio andare via o no ed ho risposto di no. Non ho avuto un 1% di dubbio. Se vado via come uomo non mi guarderei più allo specchio. E poi a me piace la Samp. Vero che la classifica è difficile, che la situazione societaria è complessa, ma bisogna affrontarla da uomini“.
Il serbo ha poi parlato del suo rapporto con Dejan Stankovic, allenatore suo connazionale: “Il suo lavoro va giudicato a febbraio. Vedo che è già cambiato tanto sotto il profilo degli allenamenti, della mentalità, dell’approccio. Sapevamo che gli sarebbe servito tempo e noi purtroppo non ne abbiamo. Io voglio aiutare non solo Stankovic, ma prima la Samp. Aiutare il mister è un obbligo per me, al di là del fatto che è serbo“.
Intervista Djuricic, l’analisi sull’inizio di stagione e gli obiettivi
Il trequartista della Sampdoria ha analizzato il suo inizio di stagione e quello della squadra, per poi prefissarsi degli obiettivi per il futuro: “Sono sempre molto critico con me stesso. Non posso dire che è stata positiva, perché i risultati sono negativi. Posso dare molto di più, ma onestamente non posso nemmeno essere insoddisfatto. Sono arrivato alla Sampdoria ai primi di agosto, senza avere partecipato al ritiro estivo. Nella scorsa stagione, inoltre, non ho giocato per quasi cinque mesi per infortunio. Obiettivi? Vedo la salvezza. Per tutto il mondo può sembrare un miracolo, ma noi sappiamo che cosa facciamo e cosa possiamo raggiungere. Credo che possiamo salvarci. Vedo che dentro lo spogliatoio tanti la pensano come me”
