Junior Messias ha meditato di ritirarsi negli scorsi mesi. Questo è lo spiacevole retroscena svelato dallo stesso calciatore nel corso di un’intervista, con il peggio che però fortunatamente per lui sembra essere ora alle spalle.
Messias si è raccontato a La Gazzetta dello Sport, ammettendo di aver trascorso dei mesi difficilissimi e che, ancora oggi, convive con alcuni limiti psicologici in campo dopo il lunghissimo infortunio con il quale ha dovuto convivere.
“Ho sofferto tanto, tante volte ho pensato di lasciare e iniziare una nuova vita fuori dal calcio“. Con queste dichiarazioni shock, Messias racconta tutta la verità sul suo periodo tribolato a causa degli infortuni e rivela le sue intenzioni per il futuro.
Messias e il ritiro: le sue parole e la scelta sul futuro al Genoa
Junior Messias si racconta a La Gazzetta dello Sport e ammette tutte le difficoltà che lo hanno frenato negli scorsi mesi, durante i quali ha meditato di smettere totalmente con il calcio. Queste le sue dichiarazioni: “È arrivato un infortunio all’apparenza non grave, da tre settimane di stop. Sono diventati cinque mesi, un periodo difficile, ogni mattina mi svegliavo e sembrava che non potessi più giocare a calcio. Non era come la rottura di un crociato. Sai che dopo sei mesi tornerai in campo. Ho sofferto tanto, anche perché vedevo la squadra in difficoltà, c’erano tanti infortunati e non potevo dare una mano. Tante volte ho pensato di lasciare e iniziare una nuova vita fuori dal calcio: alla fine, però, abbiamo trovato la soluzione”.
Sul futuro al Genoa, ha poi riferito: “Qui sto benissimo: in gennaio avevo ricevuto una proposta, ho parlato con la società, ma qui sto bene, anche se non vorrei mai diventare un peso. Di questa stagione, mi porterò dietro il mio bell’inizio, anche se ora devo cercare di finire bene. Nel periodo in cui ero fermo non riuscivo ad essere me stesso. Anche ora, dopo il rientro, a volte ho paura di fermarmi di nuovo e soprattutto in queste prime partite cerco di dosare il carico di lavoro. Ma se devo accontentarmi di giocare mezz’ora, preferisco smettere”.
Infine, una critica da parte sua al mondo dei social: “Noi giocatori viviamo a giornate: se segni, sei il più forte del mondo. altrimenti diventi normale o addirittura scarso. Non ho più Instagram, non mi dà da mangiare. I social sono insopportabili, parlano di una vita virtuale, io voglio vivere la mia. Vorrei tornare al tempo in cui i bambini giocavano per strada e non usavano il cellulare”.
