Mondiali 2022 – Dopo l’importante gesto della Germania e il comunicato congiunto di 7 Nazionali, non si fermano le proteste nei confronti della FIFA e del presidente Gianni Infantino. Proseguono i messaggi a favore dell’inclusione sociale, del rispetto dei diritti umani e della salvaguardia della comunità LGBT.
Proseguono le polemiche relative alla scelta della FIFA di punire chiunque indossi la fascia arcobaleno “One Love” durante i Mondiali in Qatar ed anzi, si ampliano. La federazione danese ha infatti deciso di organizzare una conferenza stampa straordinaria, dove è stata apertamente criticata l’organizzazione calcistica mondiale.
Il direttore Peter Moller, il presidente Jesper Moller e l’amministratore delegato Jakob Jensen, si sono riuniti per dar voce alle proteste che stanno vedendo coinvolte diverse Nazioni. Già prima dell’avvio del Mondiale, la federazione danese ha lanciato un chiaro messaggio, scegliendo di scendere in campo con delle maglie di protesta. Le divise della Danimarca infatti, presentano stemma e sponsor molto attenuati, quasi invisibili, mentre la terza t-shirt è completamente nera, in segno di lutto per i lavoratori morti per costruire in tempi record gli stadi in Qatar.
Mondiali 2022: la voce della Danimarca
Come detto precedentemente, le più alte cariche della federazione danese si sono riunite in una conferenza stampa straordinaria per dar voce con forza alla protesta. Sono queste alcune delle dichiarazioni, rilasciati dai vertici della Danimarca: “La stragrande maggioranza dei paesi membri della FIFA ha firmato una dichiarazione di sostegno alla rielezione di Gianni Infantino, ma la Danimarca non ha firmato e tantomeno firmerà. Lavoriamo per garantire le migliori condizioni durante la Coppa del Mondo, in relazione alla stampa libera e agli spettatori che vengono respinti negli stadi perché indossano l’arcobaleno. Una situazione del tutto inaccettabile, e dunque lavoriamo congiunti con le altre sette nazioni del gruppo di lavoro UEFA“.