Sergio Pellissier è stato protagonista della diretta esclusiva sul canale Twitch della FantaMasterTV: l’ex attaccante di SPAL, Chievo Verona e attuale presidente-giocatore della Clivense, società di terza categoria, ha parlato di alcuni temi molto attuali al mondo del calcio e del fantacalcio.
Pellissier è uno degli attaccanti italiani che è stato più amato in Serie A, soprattutto a causa del suo legame con il Chievo Verona, società a cui ha legato gran parte della carriera, anche nei momenti più difficili. L’attaccante è ripartito dalla Clivense, società che ha fondato lui stesso.
Pellissier sulla Clivense, la società in cui è presidente-giocatore
“Ho fondato la Clivense per portare avanti i valori che ho imparato al Chievo Verona. La Clivense non è il Chievo, società che non esiste più nella Federazione calcistica italiana. Non si può più tifare Chievo. La mia è una squadra nuova, ma avrà i valori dei primi anni in Serie A del Chievo, dove ci si trovava in una vera famiglia”, ha dichiarato Sergio Pellissier.
L’attaccante poi ha parlato della Terza Categoria: “Si tratta di un calcio totalmente diverso da quello professionistico, ma c’è stata una cosa che mi ha fatto piacere fin da subito: la passione. Io sono sempre stato un po’ “dilettante” in questo senso, ho sempre messo la passione davanti al guadagno.”
Pellissier sul calcio italiano: come tornare a puntare sui giovani
“Io ho dovuto creare una squadra in pochi giorni: ho avuto un afflusso pazzesco di ragazzi, sono arrivati da tutta Italia e anche dall’estero. Per quanto riguarda il calcio italiano, invece, non dobbiamo far giocare tutti i giovani: i campioni giocheranno lo stesso. La tendenza di far giocare i giovani nelle categorie inferiori, non permette a loro di imparare dai vecchi: così non accumuleranno esperienza.”, ha rivelato Sergio Pellissier.
“Dare la possibilità a un giovane non bravo di giocare per forza solo perché le società devono farlo, non è una cosa buona nemmeno per il ragazzo. Bisogna dare spazio alla meritocrazia, va avanti il più bravo: oggi non c’è più meritocrazia.”
Pellissier, poi, ha parlato del suo passato da dirigente: “Ho cominciato al Rovigo, dove persone fantastiche hanno creduto in me. Poi, però, ho deciso di fondare la Clivense.”
Pellissier sul suo ritorno in campo: ecco perché
“Vorrei giocare, anche solo 5 minuti, per entrare sul campo nella storia di questa società. Non so quanti minuti riuscirò a resistere, ma voglio scendere anche io in campo per dare il mio contributo. Esordirò mercoledì 13 alle 21:00: se dovessi segnare, sarebbe il mio primo gol nei dilettanti.”
“Come mai ho scelto il numero 31? Sono andato in prestito a Ferrara, dove avevo l’11: a quei tempi, però, il numero veniva pagato attraverso un’asta. Al Chievo, il numero 11 andò a troppo e io presi il 21. Poi arrivò un giocatore che mi chiese il numero, così io presi il 31: da allora mi sono legato a questo numero di maglia. In Nazionale, invece, ho avuto il 21 quando ho esordito. Con la Clivense giocherò con il 31″, ha rivelato Pellissier.
Pellissier sulla Juventus e sulle possibilità di calciomercato
“Tutti i giocatori di calcio vorrebbero giocare nella Juventus o in un grande club: proveresti delle cose che nei club di medio-basso livello non proverai mai. Quando sono andato in Nazionale, anche solo per una volta, mi sono sentito un grande giocatore: hai una tua camera, hai intervista prima e dopo gli allenamenti, delle cose che nel tuo club non hai mai”, ha dichiarato Pellissier.
“Nei grandi club ti senti più importante”, ha continuato lui, “ma non è semplice arrivare a quei livelli, ti devi confrontare con i campioni e dimostrare di avere qualcosa in più. Io ho scelto di rimanere nella storia: se fossi andato in una grande non avrei realizzato i miei record, non avrei totalizzato tutte queste presenze ad esempio. Avrei segnato meno gol e giocato meno in una big.”
Pellissier sulla Champions League e su Del Neri: i ricordi di Sergio
“In poco tempo sono passato dalla Serie C alla Coppa Uefa, e l’emozione è unica. Erano anni in cui il Chievo stava bene e giocava bene: abbiamo fatto comunque bella figura. Essere arrivati ai preliminari di Champions League, ma non essere passati, è stato uno dei dispiaceri più grandi, anche se forse non avremmo fatto bella figura in Champions”, ha ammesso Pellissier con il sorriso.
“Delneri? Quando parlava con calma lo capivi benissimo, ma quando si agitava andava un po’ in confusione e parlava molto rapidamente. Spesso non capivi cosa intendeva. Quando gli stadi erano sempre pieni era difficile capire l’allenatore: potrebbero anche stare seduti tranquillamente, non cambierebbe nulla”: ha raccontato Pellissier.
Pellissier sul suo gol più bello in carriera e sul presente da presidente
“Scegliere i gol più belli è difficile, quando segni è sempre bello. Se vai a vedere tutti i gol, vai a pensare all’importanza della singola rete, potrei dirne tanti. Quello contro la Lazio, contro la Juve, quello di tacco contro il Genoa, quello con la Nazionale. L’importante è raggiungere l’obiettivo finale della squadra”, ha rivelato Pellissier.
“Più difficile fare il presidente o il calciatore? Beh, il calciatore ha solo un compito: quello di giocare. Il presidente deve scegliere i giocatori, spendere soldi, rischiare: a volte puoi anche sbagliare. Non solo: tu non puoi far niente, dipende tutto dai giocatori e dall’allenatore che hai scelto.” ha concluso Pellissier.
Pellissier su Raspadori tra futuro e Nazionale
“Mi piace più Raspadori di Scamacca per il futuro della Nazionale. Mi è sempre piaciuto come giocatore. Se fossi in lui cercherei di capire cosa fare: vuoi entrare nella storia di un club? Resta al Sassuolo. Vuoi diventare un grande giocatore? Vai in un top club. Scegli adesso, però, altrimenti farai la fine di Berardi che, anche se dovesse andare in un grande club adesso potrebbe essere troppo tardi”, ha continuato l’ex Chievo.
“Se fosse andato via prima sarebbe cresciuto di più o avrebbe vinto di più. Se tu sei il più forte della tua squadra, rallenti le tue capacità di crescita. Per il futuro della Nazionale penso sia lui, Raspadori, il giocatore più interessante: ha già dimostrato tanto anche con la Macedonia, si è impegnato tanto nonostante il risultato negativo”, ha concluso Sergio Pellissier.
I 10 attaccanti consigliati di Sergio Pellissier per la 32^ giornata di Serie A
- Empoli – Spezia: Nzola
- Inter – Verona: Simeone
- Cagliari – Juventus: Dybala
- Genoa – Lazio: Immobile
- Napoli – Fiorentina: Osimhen
- Sassuolo – Atalanta: Raspadori
- Venezia – Udinese: Beto
- Roma – Salernitana: Abraham
- Torino – Milan: Giroud
- Bologna – Sampdoria: Quagliarella