Rinnovo Lautaro – Dopo aver sollevato al cielo lo Scudetto davanti i propri tifosi e da capitano dell’Inter, Lautaro Martinez ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Diversi e tutti interessanti i temi trattati dal Toro, eccone alcuni.
📌 Lukaku: “No, non mi ha risposto quella famosa volta e per entrambi è finita lì. Abbiamo tutti voltato pagina“.
📌 Thuram: Ho fatto grandi cose con Romelu, uno che da solo porta via due uomini, ma con Marcus ho più possibilità, più scelta, più spazi. Con i suoi movimenti ti libera e poi è davvero un bravo ragazzo. Porta sempre un sorriso nello spogliatoio. Siamo diversi, lui mi dice che rido poco e forse lui ride… molto“.
📌 Taremi: “Lo abbiamo affrontato e ho visto tante sue partite. È un grande attaccante, molto tecnico e con un altro modo di giocare. Ci darà una grande mano: penso possa essere un nuovo Arnautovic per la capacità di far salire la squadra“.
Rinnovo Lautaro: il punto sul prolungamento, sui rigori e sul ruolo da top
📌 Rinnovo Lautaro: “Siamo vicini, mancano solo un paio di cosette… Ho detto ‘in settimana’ perché poi finisce il campionato e volevo definire tutto prima della Coppa America. Mi rendo conto che la situazione societaria possa ritardare tutto: noi parliamo con Marotta e Ausilio, ma dipende anche dalla proprietà… Aspettiamo, non so cosa accadrà da qui alla prossima settimana, ma non ci sono problemi tra di noi“.
📌 Rigori: “Non è un argomento scomodo per me, non li sbaglia solo chi non li tira… E per fortuna ho un compagno infallibile come Calha. Contro il Torino voleva che lo tirassi io, e la cosa mi avrebbe fatto piacere per sbloccarmi, ma il rigorista è lui e quell’applauso di San Siro se lo meritava tutto: ha sofferto in questi anni e ora anche lui è un idolo”.
📌 Top Player: “Mbappé, Haaland, Lewandowski, Kane? Sì, non ho nulla da invidiare, lo dicono i numeri e i trofei: ci sono campioni che hanno vinto meno di me. Devo continuare a lavorare con responsabilità, come mi ha insegnato mio padre, ma posso sedermi allo stesso tavolo di questi grandi“.