Squalifica Pogba – Quarto pareggio stagionale per la Juventus che ieri, domenica 6 ottobre 2024, è stata fermata dal Cagliari nel match valido per la 7^ giornata di campionato. Al rigore trasformato da Vlahovic, ha risposto il penalty realizzato da Marin.
In casa bianconera, però, continua a tenere banco la questione legata alla squalifica di Paul Pogba. Cristiano Giuntoli, Football Director della società torinese, ha parlato così della situazione del francese: “È stato un grande calciatore, ma è tanto che è fermo. Intanto aspettiamo la decisione definitiva del TAS, poi vedremo”.
Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, la Juventus avrebbe intenzione di rescindere il contratto del centrocampista francese, nonostante il suo rientro dalla squalifica è previsto per marzo 2025. Per l’ex Manchester United, probabile futuro in Francia.
Squalifica Pogba: il comunicato del TAS
“Il collegio del TAS ha basato la sua decisione sulle prove e sulle argomentazioni legali addotte secondo cui l’assunzione da parte del Sig. Pogba di SHEA, la sostanza a cui è risultato positivo, non era intenzionale ed era il risultato di un’errata assunzione di DHEA, avendo preso un integratore prescrittogli da un medico in Florida, dopo che al signor Pogba erano state date rassicurazioni sul fatto he il medico, che aveva affermato di curare diversi atleti statunitensi e internazionali di alto livello, era ben informato e sarebbe stato consapevole degli obblighi antidoping di Pogba ai sensi del Codice mondiale antidoping”.
“Il signor Pogba ha chiesto una sanzione di soli 12 mesi in riconoscimento della presenza di qualche colpa da parte sua (non ha chiesto una determinazione di assenza di colpa o negligenza da parte del collegio CAS). NADO Italia ha sostenuto che l’imprudenza del Giocatore era grave e giustificava una squalifica di 4 anni. Il caso Pogba è stato sostenuto da diversi esperti. Gran parte delle prove fornite da Pogba non hanno trovato opposizione. La giuria CAS ha stabilito, tuttavia, che il signor Pogba non era esente da colpe e che, in quanto calciatore professionista giocatore, avrebbe dovuto prestare maggiore attenzione date le circostanze”.