Thiago Motta sul rigore non fischiato a Kovalenko è stato molto severo riguardo il direttore di gara. Durante Sassuolo-Spezia, infatti, ci sono state polemiche accese per un contatto nell’area di rigore neroverde. Kovalenko è stato toccato sulla spalla ed è caduto a terra: secondo l’arbitro non ci sono stati gli estremi per un penalty, nemmeno dopo il check del Var.
Lo Spezia non l’ha presa bene, nemmeno durante il match: in particolar modo è stato Maggiore, il capitano, a protestare nei confronti dell’arbitro. Il centrocampista italiano si è anche beccato un cartellino giallo, ma le proteste non sono finite lì. Thiago Motta, infatti, ha svolto il ruolo di portavoce del pensiero dello spogliatoio.
Anche secondo il tecnico, infatti, quello su Kovalenko era rigore. Thiago Motta ha fatto mea culpa riguardo la brutta prestazione della squadra dopo la sconfitta per 4-1, ma ha sottolineato anche l’errore arbitrale: “Noi dobbiamo migliorare, ma anche l’arbitro deve farlo: quello su Kovalenko è rigore netto”.
Thiago Motta sul rigore non fischiato a Kovalenko: l’opinione di Marelli
Thiago Motta ha parlato così ai microfoni di Dazn, ma pochi minuti prima del suo intervento, è stata espressa un’opinione contrapposta. Luca Marelli, ex arbitro e opinionista, ha dato una chiave di lettura completamente opposta. Secondo lui, infatti, il centrocampista dello Spezia ha rischiato anche il secondo giallo per simulazione.
Il tocco sulla spalla di Kovalenko, infatti, è veramente troppo leggero per chiedere un calcio di rigore. Le gambe, invece, non sembrano incrociarsi in modo evidente: Kovalenko non inciampa, ma sembra lasciarsi andare a terra. Il mancato fischio, dunque, è stato più che giusto.